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TIPOLOGIA: Corto

TEMA: Non verbalità

TITOLO: “Loop”

DURATA: 8 min

REGIA: Erica Milsom

CAST: Madison Bandy, Christiano ‘Chachi’ Delgado, Louis Gonzales, Asher Brodkey.

GENERE: Animazione

CLASSIFICAZIONE: 🟢 *

TRAMA

Renee è una ragazza non verbale di 13 anni che siede pazientemente in una canoa in attesa di un compagno. Marcus, arrivando in ritardo, è costretto dall’istruttore del campo a collaborare con lei, con suo grande fastidio.

I due proveranno così a interagire e a comunicare ma saranno molte le difficoltà per le loro divergenze… Finché non troveranno il modo di connettersi tra di loro.

COMMENTO PERSONALE **

“Loop” è un corto d’animazione Disney molto semplice ma di grande significato. La cosa più bella, a parer mio, è il fatto che della protagonista non sappiamo assolutamente niente, tantomeno la “causa” della sua non verbalità nonostante le difficoltà evidenti: autismo? Disabilità mentale? Non ci interessa! È lei, la sua “persona” che viene messa in risalto e così dovrebbe essere sempre.

Tutto però ruota intorno al modo in cui il suo compagno Marcus la tratta, dapprima rapportandocisi controvoglia (per imposizione dell’istruttore), per poi trovare il modo di comunicare con Renee attraverso i sensi e la fisicità, in modo tenero e quasi poetico. E anche quando le cose si complicheranno e la situazione parrà sfuggirgli di mano, la sua grande pazienza nell’aspettare i tempi della compagna (cosa assai preziosa e non scontata) ripagherà al punto da connetterli definitivamente e far nascere un’amicizia (attenzione: andate oltre i titoli di coda per scoprirlo!).

Assolutamente da consigliare perché, appunto in modo semplice, rilascia un grande insegnamento per persone adulte e piccole.

  • PRO: Non specificare la disabilità o la neurodivergenza della protagonista, estrema semplicità, insegnamento finale prezioso.
  • CONTRO: Nessuno.

* LEGENDA CLASSIFICAZIONE:
🔴 = parla di disabilità in modo totalmente sbagliato (con pietismo, compassione, «inspiration porn» o eccessiva «romanticizzazione») e inoltre ha una pessima trama, banale o emotivamente ruffiana, facendo leva sulla pancia del pubblico;
🟡 = parla di disabilità non del tutto correttamente a livello concettuale ma ha una trama molto piacevole, emozionante, divertente o con punti interessanti (insomma, rappresenta comunque un buon prodotto di intrattenimento, così godibile però da non far pensare allo spettatore medio che quello che sta guardando non è proprio inclusivo);
🟢 = parla di disabilità in modo perfetto e ha pure una storia che funziona, accattivante, riuscendo a coinvolgere e a emozionare chi guarda in modo “sano”, senza ricorrere a un pietismo dannoso.

** DISCLAIMER:
Ogni commento a film, docu e serie TV è puramente personale: l’analisi sul fronte “inclusione” si fonda sempre su uno studio multidisciplinare ed esperienza professionale, mentre non c’è alcuna intenzione di dare pareri tecnici cinematografici, non avendo specifiche competenze in materia. Ricordo inoltre che l’arte resta ovviamente in gran parte soggettiva, perciò tutte le altre opinioni (compreso quelle divergenti) meritano rispetto e sono valide, basandosi sulle proprie emozioni. Fanno parte di questa lista quei titoli entrati nella grande distribuzione come Cinema, Netflix o Amazon Video; sono quindi escluse opere, soprattutto amatoriali, che sarebbero invece difficilmente reperibili.