TIPOLOGIA: Film
TEMA: Disabilità intellettiva
TITOLO: “Crazy for football – matti per il calcio”
DURATA: 112 min
REGIA: Volfango De Biasi
CAST: Sergio Castellitto, Max Tortora, Massimo Ghini, Lorenzo Renzi, Antonia Truppo, Cecilia Dazzi, Angela Fontana, Lele Vannoli, Simone Baldassaroni…
GENERE: Drammatico
CLASSIFICAZIONE: 🟢 *
TRAMA
“Crazy for football – matti per il calcio” è la vera storia di un gruppo di pazienti psichiatrici provenienti da dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, accomunati dallo stesso sogno: partecipare ai mondiali di “calcio a cinque” per, appunto, pazienti psichiatrici.
Così, lo psichiatra Saverio Lulli coinvolge sua figlia Alba e l’allenatore Vittorio Zaccardi (vedovo e dipendente dal gioco d’azzardo) per guidare il gruppo di pazienti, con la speranza di entrare nella rosa finale dei dodici giocatori che parteciperanno al ritiro e, successivamente, al campionato mondiale, ma per sostenere la partecipazione alla competizione, non trovando sponsor, Lulli ipoteca la sua casa…
COMMENTO PERSONALE **
Ispirato all’omonimo documentario del 2016, “Crazy for football – matti per il calcio” si presenta come un film estremamente divertente (Max Tortora, in questo, per me resta una garanzia) ma al contempo serio (ancora una volta troviamo un bravissimo Castellitto, nonostante la veste un po’ più leggera rispetto alle sue solite), senza mai sminuire la tematica affrontata, così importante e pure non semplice da affrontare.
Ciò che traspare subito, infatti, è l’equilibrio tra una giusta ironia e un profondo rispetto verso la salute mentale e i pazienti psichiatrici, trattati nel modo più spontaneo e naturale possibile, con tanta dolcezza ed empatia: a tal proposito, molto apprezzabile l’importanza che viene data alle parole, come quando Saverio redarguisce Vittorio per il fatto che usi la parola “normale” in contrapposizione a chi soffre di malattie mentali, ricordandogli non solo che si tratta di un termine sbagliato ma anche che, alla fine, il concetto di “normalità” è fin troppo relativo.
In tutto questo, è centrale anche l’importanza dello sport e del gioco di squadra, vero e proprio toccasana per la salute psicofisica (al pari delle medicine e delle terapie), in grado di migliorare notevolmente la condizione di chi ne prende parte, tant’è che ogni membro della nazionale compie una tangibile evoluzione durante il corso del film: chi evitava il contatto fisico riesce a farsi abbracciare durante l’esultanza per un goal, chi non scopriva mai le braccia decide di giocare a maniche corte, chi provava fastidio per le linee sul campo finisce con il correre senza alcun problema, e così via.
“Crazy for football – matti per il calcio” è un film leggero ma in grado anche di saper emozionare, facendo riflettere nel modo giusto mostrando una realtà fin troppo sommersa a causa della sua frequente invisibilità, senza mai edulcorarla. Ed essendo ispirato a un documentario, il risultato è credibile e ben riuscito, scorrevole, senza mai annoiare.
PS: se vi è piaciuto questo film, vi segnalo anche “Non ci resta che vincere”, già recensito qui, che lo ricorda molto sia per la storia, in parte, sia per il modo positivo in cui i protagonisti vengono trattati.
- PRO: Ironia e serietà in grado di far riflettere, emozionare e divertire.
- CONTRO: Nessuno in particolare.
* LEGENDA CLASSIFICAZIONE:
🔴 = parla di disabilità in modo totalmente sbagliato (con pietismo, compassione, «inspiration porn» o eccessiva «romanticizzazione») e inoltre ha una pessima trama, banale o emotivamente ruffiana, facendo leva sulla pancia del pubblico;
🟡 = parla di disabilità non del tutto correttamente a livello concettuale ma ha una trama molto piacevole, emozionante, divertente o con punti interessanti (insomma, rappresenta comunque un buon prodotto di intrattenimento, così godibile però da non far pensare allo spettatore medio che quello che sta guardando non è proprio inclusivo);
🟢 = parla di disabilità in modo perfetto e ha pure una storia che funziona, accattivante, riuscendo a coinvolgere e a emozionare chi guarda in modo “sano”, senza ricorrere a un pietismo dannoso.
** DISCLAIMER:
Ogni commento a film, docu e serie TV è puramente personale: l’analisi sul fronte “inclusione” si fonda sempre su uno studio multidisciplinare ed esperienza professionale, mentre non c’è alcuna intenzione di dare pareri tecnici cinematografici, non avendo specifiche competenze in materia. Ricordo inoltre che l’arte resta ovviamente in gran parte soggettiva, perciò tutte le altre opinioni (compreso quelle divergenti) meritano rispetto e sono valide, basandosi sulle proprie emozioni. Fanno parte di questa lista quei titoli entrati nella grande distribuzione come Cinema, Netflix o Amazon Video; sono quindi escluse opere, soprattutto amatoriali, che sarebbero invece difficilmente reperibili.