TIPOLOGIA: Film
TEMA: Disabilità fisica (xeroderma pigmentoso)
TITOLO: “Il sole a mezzanotte – Midnight sun”
DURATA: 91 min
REGIA: Scott Speer
CAST: Bella Thorne, Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard, Ken Tremblett, Nicholas Coombe, Tiera Skovbye, Paul McGillion, Suleka Mathew…
GENERE: Drammatico, sentimentale
CLASSIFICAZIONE: 🟢 *
TRAMA
Katie Price convive con una sensibilità estrema alla luce solare causata da una condizione genetica rara, lo “Xeroderma Pigmentoso”, da lei chiamata XP: durante il giorno è dunque costretta a stare rinchiusa dentro casa, con solo suo padre Jack e la sua migliore amica Morgan a farle compagnia; la notte, però, riesce a uscire di casa per andare a suonare alla stazione del treno.
Per il suo immaginario “diploma domestico” suo padre le regala la chitarra appartenuta alla madre defunta, ed è proprio una notte che stava suonando quello strumento che attira l’attenzione di Charlie, ragazzo per il quale lei ha sempre avuto una cotta, ma scappa via dimenticando il suo quaderno lì. Così, la sera successiva, quando va a riprenderlo, Katie incontra di nuovo Charlie, con il quale inizia a parlare per poi decidere di andare insieme alla festa di un amico di Morgan.
Dopo aver lasciato la festa, Katie va al molo insieme a Charlie, dove si baciano per la prima volta. Tuttavia, Katie deve ancora dire al ragazzo la verità sulla sua condizione, nonostante suo padre l’abbia avvertita di farlo subito: sarà anche questa leggerezza a compromettere ulteriormente la salute della protagonista…
COMMENTO PERSONALE **
“Il sole a mezzanotte” è il classico film romantico, non impegnativo, rivolto per lo più a un target giovane (il “teen drama” perfetto che fa di Bella Thorne la sua punta di diamante ideale), eppure in grado di toccare le corde emotive di chiunque, con un finale per il quale è davvero difficile non commuoversi.
Non c’è molto da dire sul fronte disabilità e inclusione, se non che, nonostante si stia parlando si fiction, lo “Xeroderma pigmentoso” rappresenta davvero un pericolo mortale e così viene raccontato, anche se in realtà l’aspettativa di vita varia molto in base alla gravità della malattia associata al sottogruppo a cui si appartiene: nonostante le difficoltà che ne derivano, è bello sottolineare il rapporto speciale che Katie ha con l’amica Morgan, fatto di complicità ma anche molta comprensione (non scontata quando si devono subìre limitazioni sociali così importanti), ma anche con il padre, che sicuramente dimostra un’iper-apprensione, seppur giustificata, nei suoi confronti, ma che riesce in maniera intelligenze a (SPOILER, vai al paragrafo successivo se non vuoi leggerlo) lasciarle cogliere gli ultimi momenti di pura gioia trascorsi alla luce del sole, comprendendo l’importanza dello stare accanto a Charlie.
“Il sole a mezzanotte” è un titolo da guardare non necessariamente perché parla di una malattia (d’altronde, c’è poco da dedurre o da “imparare” da questo film), ma semplicemente perché ha una trama che potrebbe emozionare giovani come adulti. Certo, se non si ama il romanticismo “giovane” e “all’americana” (Katie e Charlie sono i classici ragazzi bellocci americani, ad esempio), forse è meglio evitare. Per il resto, fazzoletti alla mano e via.
- PRO: Non impegnativo, una storia “facile” per emozionare.
- CONTRO: Potrebbe forse risultare “troppo teen drama” per un pubblico più adulto, con personaggi un po’ troppo “americanizzati”.
* LEGENDA CLASSIFICAZIONE:
🔴 = parla di disabilità in modo totalmente sbagliato (con pietismo, compassione, «inspiration porn» o eccessiva «romanticizzazione») e inoltre ha una pessima trama, banale o emotivamente ruffiana, facendo leva sulla pancia del pubblico;
🟡 = parla di disabilità non del tutto correttamente a livello concettuale ma ha una trama molto piacevole, emozionante, divertente o con punti interessanti (insomma, rappresenta comunque un buon prodotto di intrattenimento, così godibile però da non far pensare allo spettatore medio che quello che sta guardando non è proprio inclusivo);
🟢 = parla di disabilità in modo perfetto e ha pure una storia che funziona, accattivante, riuscendo a coinvolgere e a emozionare chi guarda in modo “sano”, senza ricorrere a un pietismo dannoso.
** DISCLAIMER:
Ogni commento a film, docu e serie TV è puramente personale: l’analisi sul fronte “inclusione” si fonda sempre su uno studio multidisciplinare ed esperienza professionale, mentre non c’è alcuna intenzione di dare pareri tecnici cinematografici, non avendo specifiche competenze in materia. Ricordo inoltre che l’arte resta ovviamente in gran parte soggettiva, perciò tutte le altre opinioni (compreso quelle divergenti) meritano rispetto e sono valide, basandosi sulle proprie emozioni. Fanno parte di questa lista quei titoli entrati nella grande distribuzione come Cinema, Netflix o Amazon Video; sono quindi escluse opere, soprattutto amatoriali, che sarebbero invece difficilmente reperibili.